Auto vecchia o auto nuova? Questo è il problema

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Supponiamo di avere una vecchia automobile, che magari ha più di dieci anni. Potrebbe essere, che so, un euro 1 o un euro 2, e chiaramente inquina più di un modello attuale, dotato di moderni filtri, e che sicuramente fa più chilometri con un litro dell’ormai costosissimo carburante. Quando la mattina devi farla partire fa un pò fatica (specie se sei fra quelli che come me la tengono posteggiata fuori durante la notte), ma non ti spara uno di quei mefitici nuvoloni scuri prima di mettersi in moto, perchè comunque la mantieni bene e la porti a far controllare tutte le volte che serve. Bene, a questo punto faccio due domande:

1) Costa di più in termini ambientali mantenere in buono stato una vecchia auto, comunque efficiente, oppure rottamarla e comprarsi un’auto nuova, magari più confortevole, e che comunque consuma ed inquina di meno?

2) Contribuisci maggiormente all’economia del Paese comprando un’auto nuova, o mantenendo quella vecchia?

Le risposte sono tutt’altro che scontate.

Teniamo conto che produrre un’automobile nuova comporta l’utilizzo di MIGLIAIA di litri d’acqua, nonchè naturalmente grandi quantità di tutti i materiali necessari, e sebbene meno di una vecchia, comunque una vettura nuova consuma pur sempre carburante e produrrà le sue emissioni di gas. Pure acquistando un’auto nuova, non sarai esentato dal tuo bravo impatto ambientale, che ti piaccia o no. Impatto che chiaramente per la macchina vecchia c’è già stato ed è stato “ammortizzato” durante gli anni dopo la sua messa in strada. Un veicolo nuovo probabilmente pagherà meno in termini di bolli o assicurazioni, a meno che magari non ti ritrovi con più cavalli sotto il cofano. Per quanto riguarda poi il contribuire all’economia del Paese (tiritera che ci viene continuamente propinata, ovvero quella di consumare per mandare avanti l’economia), certo quando compri un’auto nuova fai innegabilmente felici la casa produttrice e il concessionario, e magari anche a te non dispiace una quattroruote fiammante. Ma pure se continui a fare una corretta manutenzione della tua auto vecchia fai contenti il tuo meccanico o il carrozziere per quella botta su fianco che fai coprire, o l’elettrauto perchè la batteria è un pò anemica, o il gommista perchè è ora di mettere su almeno due gomme nuove dopo tanti chilometri… In ogni modo, se già da tempo il mercato dell’auto – ormai completamente saturo – sta calando con percentuali spesso a due cifre, non sarà solo ed esclusivamente per colpa della crisi che stiamo tutti vivendo, giusto?

Sembrerebbe un discorso sballato, ma credetemi non lo è. E’ ovvio che a volte si ha VERAMENTE bisogno di una macchina nuova, perchè le tue necessità sono veramente cambiate o perchè quella vecchia è davvero un rottame magari pericoloso. Ma la maggior parte delle volte non è così, e magari sei addirittura fra quelli che ormai hanno deciso di fare a meno dell’automobile perchè troppo costosa e sottoutilizzata (vedi per esempio coloro che vivono e lavorano nelle grandi città). Si tratta di una scena che si ripete innumerevoli volte durante la nostra vita, tante quanto sono le volte in cui siamo tentati di credere che il prodotto che stiamo utilizzando è ormai vecchio e praticamente da buttare, perchè ormai è uscito l’ultimo modello dotato di nuove funzioni, che poi a ben guardare sono solo futili orpelli ed optional di cui si può benissimo fare a meno fintanto che il “vecchio” modello funziona correttamente. Si parte dalla lametta ormai con 5 lame rotanti e motore vibrante incorporato che oltre a farti la barba ti prepara anche il caffè, per arrivare appunto all’automobile ormai innegabilmente fornita di bluetooth, climatizzatore digitale, airbags sistemati anche sotto il sedere, navigatore che ti parla anche in aramaico e sette marce che cavolo-come-facevamo-prima-senza?

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Nato nel 1969 a Pesaro, nel 1988 mi sono diplomato come Perito Turistico e nel ’93 ho completato un corso di Operatore di Marketing per PMI. Dopo quarant’anni vissuti sulla riviera romagnola a Cattolica, mi sono sposato e trasferito nelle Marche a Fermignano, vicino ad Urbino. Entrato molto presto nel mondo del lavoro (più per necessità che per scelta), ho avuto modo di notare con dispiacere che alla medesima domanda, ovvero: “Cosa serve per vivere?” una volta avremmo risposto “Un tetto, cibo ,acqua e la salute”, mentre ora semplicemente “Servono i soldi”. Questa triste constatazione mi ha fatto capire di essere decrescentista già prima di aver conosciuto il termine.

2 Commenti

  1. E senza dimenticare del peso ecologico del lavoro necessario a reperire i denari per un mezzo nuovo…

    Probabilmente vi è un punto di pareggio legato all’utilizzo del veicolo, ai km. di percorrenza etc.

    Io possiedo tre mezzi ultra ventennali, ognuno con caratteristiche ed uso diversi.
    Una automobile standard, a gpl. Idonea per viaggiare con un confort normale, con AC e buone prestazioni..
    Per circa 15.000 km./anno poco o nulla inquinanti visto il gpl. Valore: 2000 euro.
    Una piccola fuoristrada a benzina, utile in inverno per raggiungere casa ( abito in zona impervia) . Consuma olio e benzina, e sfumacchia un po’. Ma i 1500 km/anno la rendono meno inquinante dei biogas di un ciclista !
    Uno scooter a 2 tempi. Oddìo il demonio! Tra i 1000 e i 2000 km/anno, usato quasi esclusivamente per una gita della memoria, annua, con gli amici di un tempo. quando noi si era ragazzi e lo scooter una novità..

    Beh, per riuscire a fare quello che faccio con questo trio di rottami dovrei pensare a un confortevole SUV da circa 70.000 euro,
    Con relativo zaino ecologico, e spirale consumistica per me che dovrei passare dallìozio al alvoro straordinario.
    Ma ne vale la pena ?

  2. Ci sarebbe da aggiungere, oltre al costo della rottamazione della vecchia auto, anche e soprattutto l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti, che non sono pochi.
    Comunque non ci sono banane: l’auto più ecologicamente compatibile è quella che non esce nemmeno dalla fabbrica, o almeno che resta ferma in garage.

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