E’ finita. E adesso?

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Ci siamo. E’ il 22 dicembre del 2012 e come dicevano i Maya, il mondo è finito.

O meglio, è finito il mondo che tutti conoscevamo. Quello in cui esistevano i governi dei banchieri e delle multinazionali, dei politici corrotti, delle lobby e dei massoni.

Il mondo del monopolio finanziario insomma. L’Euro è crollato e con lui il “Debito”.
Crollato significa che finalmente tutti hanno capito cosa realmente era questo debito: un numero esadecimale creato sul computer di qualche banca centrale, che, per alimentare i già floridi profitti di speculatori senza scrupoli, strangolava centinaia di milioni di persone che tutti giorni producevano, consumavano, pagavano le tasse, a volte si facevano la guerra e degradavano il pianeta per pochi spiccioli.
E insieme a questa consapevolezza, la gente ha cominciato a capire che anche parole come “crescita” e “rigore” non sono che uno strano giochetto con cui chi governava il mondo voleva illudere il popolo che seguendo questi principi sarebbe stato meglio. Ma il popolo ha capito che questi termini non hanno nessun altro significato se non quello di pagare tasse sempre più inique e produrre sempre di più a salari sempre più bassi e in condizioni sempre più precarie, a vantaggio dei soliti. E nessuno vive meglio se li segue.

FINALE 1 – lo scenario di chi attualmente detiene il potere

Ecco tutto questo non c’è più. La gente di colpo ha smesso di pagare le tasse, e ha ridotto drasticamente i consumi. I governi sono caduti, diversi colpi di stato hanno portato al potere in qualsiasi tutti i paesi dittatori dai profili controversi, la violenza ha preso il sopravvento, la gente è sempre più sola e ha sempre più paura. Chi non fa il “cane da guardia” fa il mendicante o peggio, viene fatto fuori. Il sistema sociale non esiste più e tutto è in balia del caos.

FINALE 2 – lo scenario di chi propone il tema della decrescita

Tuttavia ci sono anche alcune persone che si sono organizzate in piccole comunità quasi del tutto autosufficienti, che riescono a sovvenzionare solidalmente ospedali, scuole e centri di ricerca, si dedica con passione all’agricoltura nel rispetto dell’ambiente e del lavoro, al fai-da-te e al volontariato, riesce a sfruttare la rete e ciò che offre. Hanno trovato una forma di scambio vicina al denaro, ma in cui la relazione ha il sopravvento sulle garanzie e le diffidenze. Una società in cui la gratuità è un valore e non una colpa. Una società in cui si sta bene. Nonostante si faccia a meno di molte cose il benessere e la felicità sembrano realizzabili

FINALE 3 – Quale sarà il futuro?

Ho voluto raccontare questa storia con un finale distopico (il primo) e uno forse così utopico (il secondo)m da apparire quasi ridicolo, perché nonostante la mia sia una suggestione, non credo affatto che siamo lontani da uno scenario simile.

L’annuncio della presidente del FMI Lagarde parla chiaro: anche i paesi emergenti stanno rallentando la crescita e in Europa le cose stanno andando malissimo.

Mi piacerebbe quindi che la gente cominciasse da adesso a farsi un sacco di domande, per capire in quale mondo vorrebbe vivere quando quello che conosce sembra destinato a una fine inevitabile e sempre più vicina…

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Sono un essere umano, di sesso maschile, che ha da poco superato i trent'anni e che crede in alcune cose tra cui la fedeltà, l'arte e soprattutto la curiosità.

7 Commenti

  1. Bell’articolo ma purtroppo credo che il 2012 non vedrà niente di tutto questo….
    Se ci si aspetta che la gente capisca appieno la situazione, rimbambita com’è da televisione, droghe e ideologie fatte a tavolino, stiamo freschi….
    Non sarà una presa di coscienza a segnare la svolta, non saremo noi ad abbandonare i consumi, ma i consumi ad abbandonare noi…fra una quarantina d’anni: quando il cibo, l’acqua, il riscaldamento, la sanità e l’istruzione torneranno ad essere cose da ricchi, e un ambiente non avvelenato un privilegio per pochi, allora sì che cambierà tutto. Probabilmente in peggio.

    • E allora Damiano, non accettare tutto questo a corpo morto, ribellati alla TV e alle ideologie preconfezionate e unisciti a noi e vieni ad infoltire il Movimento per la Decrescita Felice.

      • Mi piacerebbe molto, però io sono uno che preferisce le attività offline…esistono centri di ritrovo offline nei dintorni di Venezia?

  2. L’intelligenza dell’uomo ha fallito.
    Eravamo scimmie e ricomiceremo
    dall’istinto come gli altri animali.
    Persino la natura ce lo sta
    chiedendo,

  3. Bravo Michele. bel pezzo, complimenti! Questo è l’obiettivo e il vero significato del Movimento della Decrescita. Ti faccio da contraccassa e pubblico l’articolo (se non ti spiace) anche sul sito MDF Firenze (www.mdf-firenze.it).
    Un saluto.
    Alessio

  4. grazie per i contributi fin qui arrivati. Come ho detto la mia è una provocazione. Il clima è profondamente cambiato per quanto riguarda le aspettative della gente nei confronti di questo sistema e secondo me bisogna essere pronti al cambiamento oppure a lasciarci trasportare passivamente dagli eventi…

    • Come riporta Latouche nel suo ultimo libro:
      “La saggezza suprema del nostro tempo consiste forse nel pensare da pessimisti, in quanto la natura delle cose è crudele e triste, e nell’agire da ottimisti, in quanto l’intervento umano è efficace per il miglioramento morale e sociale e nessuno sforzo di giustizia e di bontà è mai vano.” (Benoît Malon)
      Pensare da pessimisti non tanto perchè la natura delle cose è crudele, quanto per la consapevolezza dei disastri creati dall’uomo. Agire da ottimisti per non cadere nell’apatia e nella rassegnazione che renderebbe tale la nostra stessa vita.

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