Modernissimo Swing

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La mia falce
La mia falce

Ecco, finalmente il mio nuovo gioiello della tecnologia post-moderna e decrescente e’ pronto all’uso.

Si assembla con facilita`, la lama affusolata si monta sull’asta curva per mezzo di due viti e di un inserto a baionetta e i due manici possono venir registrati per adeguarsi ergonomicamente alle dimensioni della persona, cioe` alla sua altezza e lunghezza delle braccia.

L’attrezzo consente il contemporaneo esercizio fisico all’aria aperta e la rimozione dell’erba che ha l’abitudine di crescere attorno alla casa cosi` rapidamente specialmente con le abbondanti piogge degli ultimi tempi.

Esco dalla porta posteriore per provarlo con circospezione dato che non voglio suscitare la curiosita` del vicinato a vedermi usare tale strumento a cui la gente non e` ancora abituata e che forse ripone in angoli ancestrali della memoria collegandolo a tempi bui e poveri.

Infatti oggi tutti si affannano ad usare le ultime goccie di benzina disponibili al mondo usando tosaerba a motore, il quale, quand’anche elettrico ha la stesso consumo di un cavallo, cioe` di dieci uomini piu` o meno… o meglio ancora, comprano robot tosaerba computerizzati o telecomandati ed “intelligenti” evitando cosi` il problema del taglio dell’erba per poter guidare l’auto per recarsi in palestra a sudare pochi watt sperando di ridurre la pancetta incombente… quando siano cosi` fortunati da aver dell’erba da tagliare…

I piu` nobili ritengono adirittura di far cosa giusta con un blando e costoso esercizio fisico all’aperto in cui lanciano palline con una mazza lungo un prato rasato… da altri. E si affannano ad imparare il giusto swing di tale sport di classe !

Ma il mio strumento richiede uno swing altrettanto esperto abbinato ad un esercizio fisico molto piu` adeguato alla salute e all’equilibrio del corpo e dello spirito.

Infatti la lama deve acquisire notevole impeto con elevata precisione ad una distanza minima da terra ma senza rischiare di colpire le zolle o di incastrarsi in un ciuffo d’erba troppo denso alla base. L’angolo d’incidenza della lama deve essere tale da impedire all’erba di piegarsi prima di essere tagliata. La velocita` e la traiettoria dipendono dalla rotazione del busto che inizia all’altezza dei fianchi e continua mentre il busto si avvita in senso antiorario guidando la lama senza farle perdere l’impeto necessario al taglio. Le ginocchia si flettono appena per mantenere la giusta altezza della lama da terra. L’energia cinetica si trasferisce con armonia dal busto alla lama la cui massa ne accumula l’impeto che produce la forza di taglio. Il busto poi recupera la posizione iniziale con un’ampia rotazione oraria ed il tutto diventa amabilmente sincronizzato con il respiro. Poi i passi si adeguano in una lenta passeggiata che espone sempre nuova erba al taglio: un passo, un respiro, una rotazione di taglio, un passo, una rotazione di recupero… e` quasi un mantra in cui tutto il corpo e la mente si fondono con l’ambiente per la rigenerazione del prato e della persona. Altro che yoga e meditazioni trascendentali…

Ovviamente la lama deve essere affilata per bene e quest’operazione preliminare da ripetersi durante il taglio richiede altrettanta maestria se non piu` di quella del taglio stesso. La mano che tiene la pietra deve farla scorrere lungo il filo della lama con gentilezza e fermezza ed il risultato si vede dalla lucentezza che appare sul profilo di rinnovata affilatura.

Non molti sanno usare tale modernissimo strumento e pochi immaginano che presto saremo tutti ad imparare ed applicare il suo uso per il bene delle nostre coltivazioni e della nostra persona.

Pochissimi possono immaginare il piacere di spendere una mattina nel verde gratificati del profumo dell’erba tagliata di fresco, riconoscendo quando un’erba diversa, forse un profumo di menta, venga recisa.

Il sorriso si spande sul viso quando la punta della lama incontra una mela caduta prematuramente dall’albero e la infila casualmente ma con precisione quasi a volerla offrire per una pausa ristoratrice a meta` lavoro.

La mente riceve da tale esercizio un beneficio forse maggiore di quello del corpo in quanto si misura con le effettive capacita` dei muscoli che finalmente si trova a controllare per uno scopo nobile ed utile invece dell’inutile pestare dei tasti su una tastiera collegata ad un mondo virtuale mentre il deretano si ingrossa sulla sedia d’ufficio.

Ma chi ricorda che tale modernissimo strumento e` nato migliaia di anni fa? E fu nei secoli artigianalmente ottimizzato dall’uso pratico e dalla disponibilita` locale di legni e metalli lavorati sapientemente con strumenti altrettanto semplici.

Insomma, vi ri-presento con piacere questo gioiello dei tempi nuovi e modernissimi che stanno per arrivare:

la falce.

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Non credo nelle definizioni, ma dovendone scrivere una mi posso definire un inventore appassionato di autosufficienza. Ho studiato ingegneria meccanica, servito come ufficiale di Marina e fatto varie esperienze lavorative, dalla multinazionale al piccolo ufficio di progettazione. Poi ho deciso di diventare imprenditore nel campo della ricerca e sviluppo, realizzando sistemi di propulsione per nanosatelliti, sistemi ottici e nanosatelliti completi che permettono di ottenere immagini della terra a costi migliaia di volte inferiori a quelli dei satelliti normalmente usati dai governi e dalla grande industria. Negli ultimi anni mi sono dedicato allo studio di come le moderne tecnologie possono essere d'aiuto in una societa` sostenibile ed a misura d'uomo e ritengo di aver trovato la soluzione a patto di trasformare l'organizzazione del lavoro in modo da rivalutare la creativita` e l'efficienza dell'individuo in tutte le sue capacita` rispetto alla massimizzazione del profitto monetario.

1 commento

  1. mi è piaciuto molto il tuo articolo Giulio, leggendolo avevo davanti l’immagine di mio nonno che falciava. ci ho provato anch’io ma non è facile. mi hai fatto tornare la voglia di riprovarci. Grazie

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