Violenza

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1998

braccio di ferroViolentia, da Vis, Vigore, Possanza, Prepotenza, affine alla radice “Vi” di Torcere (v. vimine), eccetera…

… o semplicemente Forza, cioe` quell’azione che modifica lo stato di quiete di un corpo.

Quanto piu` intensa e` la forza applicata al corpo, tanto piu` grande sara` la modifica del suo stato di quiete nell’unita` di tempo. Ma forze molto piccole applicate per lungo tempo possono produrre la stessa modifca peraltro senza venir nemmeno percepite.

Un terremoto sembra distruggere gran parte del paesaggio in breve tempo, ma nel lungo periodo quello stesso paesaggio cambiera` molto di piu` a causa delle piccole, ma continuamente presenti, forze dell’ambiente.

Una strage appare enormemente distruttiva e ci commuove, mentre non ci curiamo della violenza che subiamo ogni giorno anche e specialmente da parte di quelli che sembrano volerci proprio proteggere dalle stragi.

Se solo facessimo piu` attenzione, vedremmo come quasi tutte le convenzioni e convenienze sociali sono volte a modificare il nostro stato di quiete e, piuttosto spesso, lo fanno contro il nostro interesse e desiderio.

Si tratta di violenze che ci modificano uccidendoci ogni giorno un po’, come ad esempio l’inquinamento dell’aria e delle acque; ma non mandiamo missili sulle fabbriche inquinanti.

Si tratta di violenze che ci fanno impazzire ogni giorno di piu`, come ad esempio il rumore nelle citta`; ma non facciamo barricate ai camion e alle auto che corrono nella tangenziale sotto la nostra finestra.

Si tratta di violenze che riducono la nostra ragione in briciole ogni giorno che passa, come ad esempio le stupidaggini televisive; ma non ci sogniamo nemmeno di buttare la televisione nella spazzatura; resta li sul mobile, monumento alla nostra stupidita`.

Per non parlare delle violenze che hanno minato la nostra piccola mente gia` in partenza, facendoci credere di possedere una verita` piu` vera di quella del nostro prossimo. Una verita` a cui diamo un nome divino completamente arbitrario, ancorche` ispirato dai sogni di qualche profeta e scritto nei libri sacri che ci vengono propinati durante l’infanzia, ancora incapaci di intendere e di volere, per convincerci a comportarci bene di fronte all’autorita` istituzionale presente nel nostro paese, qualunque essa sia, qualunque esso sia, e a combattere chiunque voglia mettere in dubbio quella verita`.

Cioe` non ci ribelliamo mai a tali piccole violenze perpetrate nel tempo… non ce curiamo abbastanza, oppure e` gia`troppo tardi.

Violenza, ripetiamolo, e` quell’atto che perturba e distrugge un’equilibrio. Rappresenta sempre un aumento del disordine e quindi dell’Entropia, si accompagna sempre con una perdita di qualita` dell’energia sprigionata e consumata irrimediabilmente e quindi con una inefficienza, un bilancio sempre negativo.

Evitare di produrre violenza in ogni sua forma corrisponde quindi a vivere in modo veramente libero, armonioso, efficiente, pacifico, senza sprechi, senza approfittare del prossimo o dell’ambiente, senza spostare montagne per mangiare un frutto esotico, senza bruciare foreste tropicali per fare la cremina per la pelle o il gasolio della macchina, senza appestare l’aria del pianeta, senza credere di possedere una verita`divina migliore di quella altrui…

Ridurre ed anullare la Violenza suona tanto “Decrescita”.

 

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Non credo nelle definizioni, ma dovendone scrivere una mi posso definire un inventore appassionato di autosufficienza. Ho studiato ingegneria meccanica, servito come ufficiale di Marina e fatto varie esperienze lavorative, dalla multinazionale al piccolo ufficio di progettazione. Poi ho deciso di diventare imprenditore nel campo della ricerca e sviluppo, realizzando sistemi di propulsione per nanosatelliti, sistemi ottici e nanosatelliti completi che permettono di ottenere immagini della terra a costi migliaia di volte inferiori a quelli dei satelliti normalmente usati dai governi e dalla grande industria. Negli ultimi anni mi sono dedicato allo studio di come le moderne tecnologie possono essere d'aiuto in una societa` sostenibile ed a misura d'uomo e ritengo di aver trovato la soluzione a patto di trasformare l'organizzazione del lavoro in modo da rivalutare la creativita` e l'efficienza dell'individuo in tutte le sue capacita` rispetto alla massimizzazione del profitto monetario.

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