L’orzata

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAQuando ero bambino in casa entravano ben poche bibite e la parte preponderante ce l’avevano gli sciroppi: lampone, menta, tamarindo e orzata. Avendo ormai la regressione infantile incipiente, qualche settimana fa non ho saputo resistere alla tentazione di comprare una bottiglia di orzata. Erano decenni che non la bevevo e devo ammettere che riassaporare quel gusto così legato all’infanzia è stato soddisfacente. Nel frattempo però ho imparato a leggere attentamente le etichette. Dunque: acqua, zucchero, aroma di benzoino. Rapida consultazione di Wikipedia per scoprire che il benzoino è un composto organico isolato nell’olio di mandorla amara dal grande Justus von Liebig e Friedrich Woehler nel 1832 e che oggi si sintetizza a partire dalla benzaldeide. I miei ricordi di chimica organica sono ormai abbastanza nebulosi, vado perciò a ritroso attraverso la sintesi benzoinica dalla benzaldeide per arrivare infine al toluene. Il toluene o toluolo o metilbenzene è, non a caso, un composto aromatico che industrialmente si estrae dal petrolio e si utilizza principalmente come solvente, ma anche per sintetizzare moltissime altre sostanze tra cui il tritolo, il fenolo, il benzene, l’acido benzoico (un conservante), la saccarina.

A ben pensarci ogni volta che consumiamo un prodotto con aromi artificiali con molta probabilità all’origine c’è il petrolio. Del resto viviamo nella civiltà del petrolio.

Nel caso del benzoino si tratta di un aroma identico a quello naturale e, trattandosi di una molecola molto semplice, senza grosse incognite, se non per eventuali residui. In altri casi gli aromi sono sostanze che non esistono in natura e qualche preoccupazione in più la possono destare. Ma il vero problema è un altro.

L’esempio dell’orzata è molto calzante. Acqua, calorie dallo zucchero e basta.

Questo è il problema dei cibi aromatizzati, ma in generale di molti cibi industriali: il sapore ci induce a consumarli, ma il contenuto è quasi sempre dal punto di vista nutrizionale avvilente se non addirittura nocivo. Zuccheri, sali e grassi abbondano, ma mancano vitamine, acidi grassi essenziali, antiossidanti, omega-3. Il palato è soddisfatto, ma il corpo è sovralimentato di calorie e denutrito per quanto riguarda tutto il resto. Poi stranamente ci ammaliamo. Oppure riusciamo a prevenire assumendo integratori alimentari costosissimi e di difficile dosaggio, quando basterebbe nutrirsi con un po’ di avvedutezza di cibi vari e non sofisticati.

Se l’evoluzione ci ha portato a considerare buoni alcuni sapori è perché essi erano legati a cibi che ci nutrivano in modo completo e ci mantenevano in salute. Oggi invece gli alimenti artificiali ingannano i nostri sensi , ma non ci nutrono e il nostro organismo se ne accorge e chiede sempre e ancora cibo. Così abbiamo da una parte l’eccesso di cibo che ci crea problemi e la carenza di nutrienti che ci fa anch’essa ammalare. E mangiamo, mangiamo e compriamo e compriamo, arricchendo l’industria alimentare e tutto il mondo che gli gira intorno.

“E’ il mercato baby”.

Sì, va bene, anzi va male, ma comunque io l’orzata non la compro più.

4 Commenti

  1. Ciao Gerhard,
    ho colto il “messaggio” che va ben oltre l’orzata e sicuramente merita di essere approfondito.
    Ma, per un attimo, vorrei sostare sulla deliziosa orzata.
    La si può preparare abbastanza facilmente in modo domestico, partendo dalle mandorle.
    Io le faccio arrivare dalla zona di Trapani ( confesso: sono goloso di cantucci e mia moglie, spesso e volentieri, li fa).
    Le mandorle, dopo averle scottate in acqua e sbucciate vengono pestate, aggiungendone poche alla volta nel mortaio, fino a raggiungere i 100 gr.
    Una volta ottenuta una poltiglia, si aggiunge acqua q.b. per coprire la superficie dell’impasto e si continua a frantumare sino ad ottenere il latte di mandorla.
    A questo punto si aggiunge lo zucchero ed altra acqua sino ad ottenere un litro circa di preparato.
    Una volta sciolto completamente lo zucchero ( a circa 35-40 gradi) si lascia raffreddare e si cola.
    Raffreddato il tutto si aggiungono 5 gr. di gomma arabica e, volendo, 1 gr. di gomma adragante.
    Dopo avere agitato il tutto l’orzata è pronta.
    Prova!

    Quanto a “cibo spazzatura” non fa eccezione un notissimo prodotto a base di nocciole, cacao e……..grassi idrogenati.
    I grassi idrogenati ora sono derivati da vegetali; un tempo provenivano dalla percolazione del grasso animale residuo della macellazione.
    Ci fanno mangiare di tutto ricorrendo a trucchi molto sporchi.
    I grassi idrogenati sono molto accetti al palato e danno una “avvolgente” sensazione di piacere; così come molti aromatizzanti utilizzati per accattivare il consumo di prodotti naturalmente privi di caratteristiche organolettiche proprie.
    Matteo Rampin, col suo bel libro “Al Gusto di Cioccolato” racconta come molti alimenti siano “al gusto di…….” e non “fatti con…..”
    Tipico caso le bevande dei distributori automatici “al gusto di cioccolato ” o”al gusto di limone”.
    Il palato viene ingannato e la soddisfazione è garantita. Quanto al valore nutrizionale e agli effetti collaterali di queste diete squilibrate……………….

    • caro Daniele,
      mi permetto di correggerti. La ricetta da te gentilmente pubblicata é del latte di mandorle, ben diverso dall’orzata (e migliore per i miei gusti). Ho sviluppato purtroppo una forma di leggera allergia legata alle mandorle amare ed ai prodotti ad esse legati (come amaretti, orzata, ecc.) o, forse, a conservanti o prodotti chimici (forse proprio il benzoino?), che invece non ho assolutamente verso le mandorle dolci del marzapane, latte di mandorle, mandorlato, ecc.

  2. Grazie per questo post che ci fa pensare – e ripensare – a quello che mangiamo…
    Forse dovremmo anche imparare a decodificare meglio i messaggi pubblicitari, “al gusto di (…)” e’ ben diverso di ” con (…)” . Al gusto di fragola non vuol dire che ci sia davvero la fragola dentro. E a sua volta, un alimento per essere pubblicizzato “alla fragola” magari deve solo contenere il 4% di fragole, e il resto chissa’ cos’e’….
    Ma e’ piu’ facile che i cibi siano pubblicizzati per quello che NON contengono (senza zuccheri, senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza colesterolo…) che per quello che contengono; alla fine, tolto lo zucchero, le calorie , i grassi, restano soltanto una marea di additici e componenti artificiali….
    Io ho smesso di comprare la versione “magra” di un formaggio spalmabile, perche’ per renderlo simile a quello “normale” aveva tutta una sfilza di addensanti e componenti che sicuramente non lo rendevano piu’ sano della versione “grassa” …Meglio mangiarne un po’ meno ma mangiare quello “naturale!

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