VIRUS

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Avete presente i virus dei computer ?
Un virus informatico è simile ad un virus biologico: si tratta di un piccolo programma, che contiene una sequenza di istruzioni di cui alcune sono deputate alla replicazione dell’intero programma.
Nessuno sapeva perché venivano prodotti, si dilagavano con una velocità incredibile. Si era anche sparsa la voce che potessero essere gli stessi produttori di software di protezione a produrli. Niente di più falso.
I produttori di virus e malware hanno lo scopo di far soldi e diffondere un virus consente loro di :
Rubare password dei siti, i codici delle carte di credito, ecc.
Creare delle reti (Botnet) da affittare per attacchi DDOS o altre cose illegali
Inviare Spam con contenuti pubblicitari.
Alterare i click dei banner pubblicità
Inviare mail di Phishing, per truffe e riciclaggio

Nelle nostre menti si associa la parola “contagio” infezione” a qualcosa di negativo e spesso la parola malattia viene abusata, senza contare che non ha nemmeno un “contrario”.
Ho cercato nel dizionario dei sinonimi e contrari il contrario di malattia e sembra non esistere.
Siamo troppo abituati alla sfiga che l’opposto non riusciamo nemmeno ad immaginarlo!
Anche la crisi attuale si percepisce nello stesso modo
Non voglio parlare della crisi, la crisi ce l’ha chi ne parla.
Mi si sono aperte nuove prospettive. Ho delle visioni senza aver provato LSD.
Ho scoperto che se metto in azione parte delle mie esperienze e le condivido provo soddisfazione.
Sono emozionato e commosso.
Se modeste azioni mi fanno stare bene e posso continuare, posso cambiare la mia percezione di quanto ruota intorno a me.
– Non starò calamitato dai telegiornali ad ascoltare brutte notizie.
– Non mi precipiterò nell’inedia al racconto di persone sfortunate.
– Non mi farò coinvolgere dalle storie di chi si toglie la vita o comunque si arrende
– Non punterò il dito sul primo che capita addossandogli responsabilità per la gestione del nostro paese.

Gli scienziati hanno sempre studiato il male, vorrei trovare tra le buone notizie la scoperta di un virus che diffonda il bene, il positivo, tutti ce ne abbiamo un po’ anche se in misura ridotta, e non l’ho detto io.
Come aumentarlo a dismisura ?
Non ho gorghi di parole per sorprendervi, la mia semplicità è così disarmante che non pretende tanto.
Concludo queste poche righe con una banale ricetta per la salute morale.

Ingredienti : nulla ! Avete tutto dentro

Armatevi di pazienza, umiltà. Cercate nei meandri delle vostre competenze qualcosa che sapete fare bene, credeteci davvero, poi promettetevi di insegnarla a chiunque sia disponibile ad ascoltarvi.
Fatelo ! Vi farà stare bene.
Se starete bene non penserete alla crisi e gioirete di essere stati utili a voi stessi e agli altri.
Di questi tempi non è poco.
Ah ! Se la diffondete diventerà sicuramente un virus simile a quelli delle vignette.

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Sono uno dei tanti ultracinquantenni che con le leggi di venti anni fa sarebbero già andati in pensione ed invece con le odierne leggi dovranno lavorare (se ci sarà lavoro) altri dieci anni come minimo. Non mi fa paura lavorare, solo mi rende triste dover rimanere inattivo, perché ovunque mi rivolgo tutti mi dicono che “non è compito nostro far lavorare i dipendenti in cassa integrazione o in contratto di solidarietà” Così me ne ritorno a casa mesto, ben conscio che quel barile al quale tutti attingono un bel giorno finirà se non finisce questa crisi, e allora saranno dolori per tutti. I miei genitori e nonni nel periodo post-bellico hanno vissuto veri momenti di solidarietà e di condivisione, non per questo se avete occasione di parlare con qualcuno che ha vissuto quei momenti vi dirà che tutto sommato erano momenti duri, ma felici. Sono nato intorno agli anni sessanta, quando l'Italia era in pieno boom economico e ancora in fase di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, i padri e le madri in quel periodo cercavano di crescere i figli in condizioni migliori di quelle in cui loro stessi erano cresciuti, il benessere incominciava anche in Italia e con esso l'egoismo, lentamente si insinuava nel comportamento dell'italiano medio. Il danno maggiore alla società odierna comunque è l'introduzione di modelli vincenti verso i quali i giovani sono stati stimolati dai mass-media e dalle dinamiche di gruppo, per semplificare vorrei evidenziare che il modello del “furbo” ci è stato fatto digerire come “sempre vincente” Viene da chiedersi se dobbiamo introdurre un nuovo modello di riferimento, e ora che la rete ci permette di conoscere in quali paesi del mondo secondo noi la vita è migliore, sta a noi poi scegliere a quale ambire , se per es. è migliore la Svezia, o gli Stati Uniti o forse il Buthan, e subito dopo aver pensato globalmente, agire localmente.

3 Commenti

  1. Il superamento della vita quotidiana
    Un aspetto fondamentale della cultura umana è il superamento della vita quotidiana.
    Nello sviluppo storico-culturale l’uomo ha cercato in vari modi di soddisfare questo suo bisogno insopprimibile.
    La religione è stata una risposta a questo bisogno insopprimibile. Poi ci sono state le droghe (ma le cerimonie religiose comportavano molte volte l’uso di droghe). Poi ci sono state le arti (si pensi al superamento della vita quotidiana che avviene per i ragazzi che assistono a un concerto rock [aiutati da qualche lattina di birra e da qualche spinello])(oppure all’arte che impregna le chiese). Poi ci sono state altre tecniche. Ultimamente un peso importante sembra che l’abbiano quelle moderne cattedrali che si chiamano “Centri commerciali”
    Tutte queste risposte (molte volte compresenti e iniziate in tempi remoti) ovviamente non hanno soddisfatto adeguatamente quel bisogno.
    Penso che un ruolo in questo senso possano svolgerlo i social network, se opportunamente usati.
    Ma la storia è tutta da fare e la situazione è molto complessa.

    • Grazie Armando innanzitutto per il commento al mio primo articolo.
      Complimenti per la tua sintetica, ma precisa, analisi storica sulla vita quotidiana e i tentativi di superamento. La condivido pienamente.
      Vorrei aggiungere che da una lettura della “scala dei bisogni di Maslow” si evince che la punta della piramide è “autorealizzazione”.
      http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno
      Non si arriva in cima alla piramide senza prima percorrere i livelli della stessa.
      A mio avviso nella moderna società spesso si danno troppe cose per “scontate”.
      Un esempio : parlo di un qualsiasi argomento con un amico e penso che lui conosca certi particolari come li conosco io. Non c’è comprensione piena in assenza dei dettagli. Il dialogo arriva anche all’empatia se si riescono ad eliminare i “sottintesi”.
      Nel mio breve articolo ammetto di non aver valorizzato quel che già abbiamo.
      Non è che perché abbiamo ora potremo averlo sempre, non è automatico o scontato.
      Molti privilegi dei giovani d’oggi spesso sono il risultato di enormi sacrifici di genitori e nonni.
      I giovani lo danno per “scontato” , spesso se ne dimenticano.
      La posizione privilegiata del superamento dei bisogni primari ci consente di interagire sui social network oppure dedicarsi a molte altre attività.
      Dobbiamo ricordare che i social network sono “strumenti di lavoro”.
      L’uso improprio di uno strumento di lavoro è deleterio, ad es. posso anche usare una vanga come arma, ma è un uso improprio.
      I social network devono essere considerati alla stregua di un bene comune, questo è il presupposto perché vengano usati bene. A mio avviso una maggiore conoscenza e stima dei beni comuni passa attraverso la “condivisione”.
      Conosciamo la storia, il futuro dipende da noi.

  2. Non sono completamente d’accordo con te, i virus possono essere denunciati alla Polizia Postale, e poi a volte mi diverto a dare a loro battaglia. Il contrario di malattia esiste ed …sana e robusta costituzione. Infine non contano le parole, o almeno contano per pochi, conta l’esempio.
    Bye bye and Happy Christmas

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