La smaterializzazione del denaro

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In Italia, contrariamente a quanto succede in altri paesi occidentali parimenti sviluppati, l’uso della carta di credito sembra essere ancora piuttosto scarso, limitandosi perlopiù ad acquisti di un certo importo, tanto da essere il paese europeo che le utilizza di meno. E’ più usato semmai il pagamento tramite bancomat, ma per gli acquisti di tutti i giorni il buon vecchio contante fa ancora la parte del leone. C’è chi dice che ciò possa essere sintomo di una nostra arretratezza culturale, ma io invece penso che si tratti di una forma di prudenza ed attaccamento alle cose più tradizionali che ancora ci contraddistingue, nonostante negli ultimi anni la percentuale dei risparmi delle famiglie italiane si sia drasticamente ridotto, e il recente abbassamento del limite massimo per i pagamenti contanti (1.000 euro). In altri paesi come ad esempio gli stati Uniti, la Gran Bretagna (tanto per fare due nomi), le carte di credito/bancomat vengono utilizzate tranquillamente persino per pagarsi un caffè, ed ormai negli USA chi paga cash è visto in malo modo, come un poveretto che non può nemmeno permettersi una di quelle tesserine plastificate.
Interessanti sono a tal proposito le pubblicità promosse in Italia negli ultimi anni su vari media per promuovere l’uso della carta di credito, esaltandone la facilità e la comodità che l’uso comporta (il che è vero, occorre ammetterlo), sottacendo però altri aspetti meno lusinghieri, del tipo che poi si finisce per comprare con molta più facilità anche quando magari se ne potrebbe fare a meno. Ma d’altronde questa è la pubblicità baby, e resta tutto nella logica di mercato finalizzata ad indurci ad essere consumatori sempre più voraci.
Certamente ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole del proprio denaro, ma occorre tener presente che l’atto del pagare utilizzando una carta di credito o altra forma di pagamento elettronica, di per sé ne smaterializza l’atto eliminando la presenza e la percezione fisica del denaro, della banconota che materialmente non si vede. Ciò modifica sensibilmente il rapporto che abbiamo con i nostri soldi, riduce le nostre remore quando acquistiamo, e richiede poi maggiori impegno per fare un resoconto delle nostre spese. Se poi l’esborso viene posticipato nel tempo (cosa che di solito succede con le carte di credito), chi è meno attento e parsimonioso rischia sorprese.

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Nato nel 1969 a Pesaro, nel 1988 mi sono diplomato come Perito Turistico e nel ’93 ho completato un corso di Operatore di Marketing per PMI. Dopo quarant’anni vissuti sulla riviera romagnola a Cattolica, mi sono sposato e trasferito nelle Marche a Fermignano, vicino ad Urbino. Entrato molto presto nel mondo del lavoro (più per necessità che per scelta), ho avuto modo di notare con dispiacere che alla medesima domanda, ovvero: “Cosa serve per vivere?” una volta avremmo risposto “Un tetto, cibo ,acqua e la salute”, mentre ora semplicemente “Servono i soldi”. Questa triste constatazione mi ha fatto capire di essere decrescentista già prima di aver conosciuto il termine.

2 Commenti

  1. il 3millennio e il 3passo da fare, e l’unico sistema che puo ripristinare tutto il sistema,riportando crescita e serenita!!
    e la vostra carta vincente!!!!
    rimettiamo l’italia al primo posto!!!
    diamo lavoro a tutti.
    creiamo l’era che fino ad oggi non sapete creare.
    … … … … facciamo sto 3passo,rimettiamo le cose a posto!!
    il 3millennio x farvi capire un po e tutto quello che vi serve contro la crisi,(scioperi, mancanza di lavoro,ripresa dell’economia,serenita’,tranquillita,e un fail che rimettera’tutto il sistema in movimento.)
    MES.INVIATO AD MINIST.ALFANO
    http://fransua.beepworld.it/

  2. Ecco qui la mia esperienza e come la penso.
    Non faccio acquisti con la carta di credito e cerco di usarla meno che posso, quando si acquista su internet per forza ci vuole.
    Consiglio sempre una pre-pagata perchè poi le sorprese possono essere amare.
    Sono molto diffidente su questa smaterializzazione del denaro come viene descritto nell’articolo in modo così preciso.
    Me ne sono andata da Milano più di 20 anni fa vivo in campagna, allevo e coltivo e appena posso scambio.
    Ho fondato un’associazione basata sulla decrescita anche se non sono tutte rose e fiori questa secondo me è l’unica strada percorribile
    Riccarda
    http://www.ortopertutti.com

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