Politica italiana:tumore o metastasi?

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Finalmente è andato via,forse. Quando ho visto i festeggiamenti di piazza per la caduta del governo,mi è passato un brivido freddo per la schiena e devo ammettere che questa sensazione mi ha spaventato;non avrei mai immaginato che la dipartita di questa macchietta dell’imprenditore milanese,anche eccessiva per il classico film natalizio di comici che non fanno ridere non mi facesse festeggiare.Ho incominciato a ragionare se questo impresentabile personaggio fosse la causa o l’effetto dei nostri mali,se avessimo avuto la sfortuna di subire un’effetto ipertrofico di una società votata al mercato e al consumo o se ce lo fossimo andati a cercare.Sta di fatto che ha preparato il terreno come un lombrico inconsapevole prepara l’humus per piantare successivamente qualcosa di piu’ forte e inataccabile.I cori da stadio,i trenini,i lazzi,accompagnavano, in modo democratico e con il consenso della società civile,l’avvento di signori troppo vicini alle banche,anzi alla”Banca”,con l’esperimento riuscito di colpo di stato senza armi e senza spargimento di sangue,ma subdolo,strisciante e quindi ancora piu’ pericoloso ,con l’apertura di una nuova era a poteri sovranazionali ,non democratici, creati non con il voto,ma con persone a scopo lucro.Un qualcosa di nuovo nella gestione politica occidentale,un laboratorio che hanno deciso di creare da noi con preparazione lenta,minuziosa e non ancora portata a termine.Dopo aver subito l’ennesimo Ventennio ,e a questo punto sarebbe ora di incominciare ad arrabbiarci con noi stessi e con la nostra incapacità e ignoranza civica,forse anche questa indotta,rimaniamo confusi e disorientati come quelle persone che, con una pala in mano,provano a ripulire la propria casa dal fango portato dall’alluvione con anche la preoccupazione che sciacalli ci portino via il corredo lasciatoci in eredità dalla nonna. Camillo Berberi,assassinato nel 1937 a Barcellona dagli stalinisti che avevano piu’ paura delle sue idee che di quelle di Franco,scrisse un saggio”Mussolini grande attore”dove sostanzialmente diceva che per essere un grande uomo politico bisognava essere un grande attore e Mussolini come Berlusconi lo era senza dubbio.Questi personaggi non sono tanto diversi tra loro e neanche dalle veline ,dai venditori,dagli illusionisti;e se il secondo è giunto al potere e lo ha mantenuto,e perché no,lo mantiene ancora dopo vent’anni,vuol dire che siamo persone immature e non abbiamo imparato niente dalla storia.Rimaniamo una massa che si è votata alla schiavitu’ che spera di diventare padrona o padroncina,signora o signorotta,favorita,protagonista a scapito gli uni degli altri e tutti quanti con la speranza di cavarcela in qualche modo e approfittare della situazione,persone socialmente disgregate che prestano perennemente il fianco al mercato.La comunicazione mediatica fa la sua parte continuando,ossessivamente a parlare di salvare i mercati e che c’è bisogno di crescita per uscire dalla crisi,facendo entrare a forza nella mente che queste parole sono buone e positive.La scorsa settimana ,ascoltando la rassegna stampa su radio 3,Stefano Feltri(Il Fatto Quotidiano) obiettava ad un intervento a favore della decrescita sostenendo che erano pensieri nobili, ma non risolvevano il problema della crisi,sostenendo che la fonte del male era divisa a metà tra la gestione dell’euro e i mercati,entrando in una perniciosa contraddizione,utile a far pensare che questo governo di transizione(verso cosa?) stia facendo la cosa giusta per poi,eventualmente,sostenere in ritardo che era tutto sbagliato. Un pensiero ,che se non erro è attribuito a Churchill, diceva che la democrazia non era il massimo,ma per quel momento era la miglior cosa.Forse qualcuno ha studiato quale può essere nella società contemporanea la miglior cosa per governare,attuando le”leggi di mercato” anche sulle persone,sempre di piu’ numeri di consumo e produzione,snaturando l’uomo,ovvero togliendolo dal concetto naturale di essere vivente per farlo entrare nella dimensione di prodotto.Quella canzone dei C.S.I.che diceva”non voglio comprare,ne essere comprato,voglio cio’ che è mio, mi aspetta è mio!” è sempre piu’ attuale.L’idea che si sta facendo strada di pensare al lavoratore alla stregua di un macchinario che verrà assunto a tempo indeterminato,con la stessa modalità di acquisto di un bene e con la possibilità di disfarsene se la sua manutenzione diverrà costosa,pagando il giusto per la rottamazione,ha un qualcosa che mi disturba,non so che cosa,ma c’è qualcosa che mi disturba.Immaginare un uomo di 65 anni licenziato che viene preso sotto l’ala di queste società di ricollocazione,già spaventose per il nome,per trovare un nuovo lavoro in attesa di andare a 70 anni in pensione, è un’idea che non era venuta in mente neanche ad uno sceneggiatore di film in ambiente post atomico.La strada intrapresa è anche quella di usare sempre meno la moneta,uscendo dall’era del denaro per entrare nell’era del credito con l’utilizzo massivo delle carte,facendo si che di fatto” il bancomat sostituirà la carta d’identità”.Il tutto verrà edulcorato con una battaglia piu’ mirata all’evasione,ma nei fatti potremmo accedere ai beni per la sussistenza solo se avremo “credito” da questa società imposta e allegramente sostenuta.Lo stesso vale per tutte quelle cose che di fatto limitano o potrebbero essere strumenti per limitare la libertà personale nel momento che si decidesse che le voci e le persone fuori dal coro fossero fastidiose,vedi telecamere,intercettazioni varie,assolutamente sostenute per dare contro al nostro creatore di humus ,che se ci avesse detto che odiava il bianco ,noi ci saremmo vestiti tutti con quel colore,scoprendo in seguito che il monopolio del colore bianco era suo.Le medicine e gli anticorpi per la nostra malattia non è venduta da nessuna parte,dobbiamo crearcela da soli,dubitando disobbedendo e abbattendo tutti i luoghi comuni di pensiero ,soprattutto in questo momento dove un naturale abbassamento di tensione puo’ portare il rischio di farci sottrarre importanti spazi di libertà,se già non lo stanno facendo.Nessuno ci regala nulla e non ci è mai stato regalato nulla.Tutto ciò che ci sembra piu’ comodo è sostanzialmente piu’ caro,soprattutto se proposto da persone che non hanno il minimo interesse per il bene pubblico.Certe inversioni, anche drastiche ed estreme ,di rifiuto alla società attuale, sono necessarie per cercare di ribilanciare uno strumento che ha un piatto talmente pesante che,appoggiato direttamente sulla struttura ,non da piu’ il peso corretto della situazione.
Ringrazio”Seme Anarchico” per i contributi tratti dal numero 20 anno 31 del mese di luglio 2010

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